Zinì e Amì

Interessante fantasia (a mio modo di vedere abbastanza verosimile in un futuro imprecisato ma comunque lontano) che mostra un’umanità che, costruite macchine ad essa simili, tende ad imitarle disumanizzandosi.
La scena in cui Silvio Orlando consiglia di ricambiare il “ti amo” – su cui le partner robot sembrano incagliarsi, difficili da programmare le emozioni! – che alle orecchie del ragazzo sembra una cosa inaudita è divertente ma cela una temibile prospettiva: l’uomo che circondato da macchine, persa la pratica, dimentica gli affetti, non ricorda le emozioni. Anzi siamo nella situazione opposta e paradossale: le macchine vorrebbero amare ma l’uomo non sa che farsene dell’amore o comunque non sa come realizzarlo con altri umani.
È un fallimento che l’attore principale, Alessandro Tiberi, sa rendere benissimo. In un film del genere gli effetti speciali sono d’obbligo ma sono sapientemente limitati al necessario, in una commistione tra ultramoderno e vintage (la vecchia renault, l’anticaglieria di Orlando). L’effetto più riuscito è il più funzionale, ossia il segmento in cui le ombra di Amì, diventando sempre più grande e sovrastante, insegue quella di Zinì che scappa via.
Insomma un buon cortometraggio, davvero corto, solo 5 minuti, ma che ha un suo significato ed un suo stile.

Visibile qui: http://www.youtube.com/watch?v=943wpkKJdNU

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