Non è successo niente

In meno di un quarto d’ora Chantal Toesca mostra come una sceneggiatura fatta bene e uno stile registico teso più a mostrare che a mostrarsi, a raccontare più che a raccontarsi, possano ancora essere solide basi nel cinema contemporaneo.
Le qualità attoriali di Nunzia Schiano catalizzano la riuscita del film, il suo personaggio di poche parole, in realtà parla ininterrottamente. La collaborazione nella scrittura di Luca Miniero è ben visibile nel racconto, surreale ma fortemente radicato nel sociale, che trasforma il dramma in parodia, il farsesco in satira: le caricature che diventano simboli, come già accaduto nelle sue precedenti esperienze.
Il colpo di scena finale, la prima vestizione “in merinos”, l’inno d’Italia sul bus, è tutto un ridere che fa bene, non scontato, non forzato. Un ridere che sa di denuncia: la distanza dei figli e la solitudine degli anziani, la falsa bontà espressa sotto pagamento dell’accompagnatore, un’insicurezza, un procedere a tentoni nel vuoto di tante, troppe persone con difficoltà economiche che tanta confusione hanno nel decidere su cosa risparmiare e su cosa no, cosa sia importante e cosa meno.
Il risultato è di grande equilibrio, sopratutto sui tempi, ben bilanciati tra le grandi linee del discorso ed i particolari che ci danno l’idea di cosa ci sia nella vita di Anna, nel non ripreso. Buono l’utilizzo della profondità di campo e dei punti di vista sempre accuratamente scelti.
Spero tanta onestà cinematografica possa trovar spazio in un lungometraggio che la veda finalmente Regista.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...