Un cortometraggio solido, ben strutturato e ragionato nelle scelte tecniche, sempre funzionali (come dovrebbe sempre essere!).
Lorenza Indovina ha nell’aspetto tutta la dignità e la fragilità di una donna nella sua posizione e Mircea Andreescu è forte e naturalissimo. Dario Samuele Leone riesce nell’impresa di trovare il giusto equilibrio tra tema, racconto e qualità registica. Sono semplici le sue mosse: lavora sui colori, che addentrandosi nei personaggi si fanno sempre più saturi, caldi, pastosi, ora vivaci nei momenti di maggiore accordo tra Caterina e Georghe (il mercato, la festa), ora freddi e taglienti nei momenti di conflitto (il ritorno dal mercato, le prime scene). E lavora con i movimenti della camera: fissa e descrittiva nei momenti di quiete, di stasi e ora emotiva, vicina ai fatti, agli sguardi, ai gesti di stizza e di stupore, perfetta nel simulare il punto di vista dello spettatore, prima attento a carpire i ruoli, poi curioso di particolari e sensazioni. Perfetta ad esempio è la scelta di tenere il punto di vista al di fuori del bus, lontano dal Georghe in partenza, lì dove si suppone stia Caterina, dal quale riusciamo a malapena a distinguere il labiale di Georghe, ma possiamo benissimo immaginare quali siano le sue parole.
Bellissima opera, onesta, sentita ed emozionante.
L’equilibrio e la capacità registica di Leone sono da tener d’occhio.
Trailer: http://vimeo.com/70553928